A volte, anche quando siamo a conoscenza di alcuni problemi o comportamenti che non funzionano come vogliamo, sembra che non possiamo agire in modo tale da cambiare nulla. In analisi transazionale, uno dei modi per spiegare questo è la svalutazione. Si tratta di un processo interno che in qualche modo ci allontaniamo da ciò che sentiamo, pensiamo, percepiamo o facciamo, credendo che certi aspetti di noi stessi, degli altri e della situazione sarebbero meno importanti di quanto realmente sono.
Perché svalutiamo?
Svalutiamo per diverse ragioni, quali:
- per mantenere intatto il nostro sistema di riferimento, vale a dire ciò che sappiamo di noi stessi, degli altri o di una situazione, perché è più comodo rispetto a modificarlo: quello che già sappiamo ci dà la sicurezza
- per confermare il nostro sistema di riferimento, lo stato attuale delle cose
- per dimostrare che ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo ha un significato, e questo significato è dato il più delle volte da tutto quello che sappiamo finora, quel progetto di vita che abbiamo creato già da piccoli e che in analisi transazionale si chiama “copione di vita”
Cosa svalutiamo?
Svalutiamo stimoli, problemi o alternative, di noi stessi, di altri o della situazione. Per ciascuno di questi aspetti possiamo ignorare la loro esistenza, la loro importanza, la possibilità di cambiamento o la capacità personale di rispondere in modo diverso a stimoli, di risolvere problemi o di comportarci diversamente.
Come riconosciamo una svalutazione?
Come ho detto all’inizio, la svalutazione è un meccanismo interno, ma ha delle manifestazioni esternecon le quali possiamo riconoscerla:
- comportamenti passivi: astensione, iperadattamento, agitazione, incapacità o violenza
- disturbi del pensiero: fantasia, iperdettagliamento, ipergeneralizzazione, l’intensificazione delle emozioni
- mezzi indiretti di comunicazione (in analisi transazionale “transazioni ulteriori”)
- comportarsi a partire da una posizione di vittima, di persecutore o di salvatore)
- grandiosità (esagerazione in più o in meno di alcuni aspetti di noi stessi, degli altri o delle situazioni)
- reazioni incoerenti tra ciò che diciamo e ciò che mostriamo col in nostro corpo (sorridere quando diciamo che siamo tristi)
Cosa possiamo fare per ridurre la svalutazione?
È più difficile riconoscerci una delle tante possibilità di svalutazione. Uno psicologo / psicoterapeuta, soprattutto se di formazione analista transazionale, ti può aiutare a identificare i modi, i tipi e le aree di svalutazione, a scoprire ciò che ti motiva a utilizzarli, a stimolarti nello sviluppo di comportamenti diversi. Fino a quando decidi di andare da uno specialista, quello che puoi fare quando hai un problema o non arrivi a risultati ma magari inciampi sempre nelle stesse modalità, ti puoi chiedere:
- ignoro informazioni su di me, sugli altri o sulla situazione?
- ho alcune informazioni ma forse non riconoscono la loro importanza?
- è possibile cambiare qualcosa?
- sono in grado di agire diversamente?
- ignoro l’esistenza di un problema?
- sapendo che ho un problema, non è che ignoro la sua importanza?
- svaluto per caso la mia capacità di risolvere un certo problema?
- svaluto per caso l’esistenza delle alternative?
- se ho delle alternative, è possibile che non do a loro la giusta importanza?
- è possibile che non credo sia possibile realizzare una delle alternative?
- è possibile che non do credito alla mia capacità di mettere in pratica un’alternativa?