Fino a pochi anni fa, si sosteneva che le cellule nervose non fossero in grado di riprodursi dopo la nascita. Ma vari studi hanno dimostrato oramai che, nell’ippocampo, il cervello umano adulto produce circa 700 nuovi neuroni al giorno, in condizioni normali. Il processo viene chiamato neurogenesi. Rispetto al numero elevato di neuroni che abbiamo, 700 può sembrare una quantità irrisoria, ma annualmente il ricambio di neuroni si aggira intorno all’1,75% e declina solo leggermente con l’età.
La neurogenesi viene stimolata da alcune attività, come l’apprendimento, l’attività fisica, dall’attività sessuale.
La produzione di neuroni viene invece diminuita dallo stress, dalla mancanza di sonno, dall’invecchiamento.
Anche quello che mangiamo (quando, in quale quantità e consistenza) influisce sulla neurogenesi.
- Fattori positivi sono: la diminuzione del circa 20-30 % delle calorie, l’assunzione di flavonoidi (che si trovano nei mirtilli e nel cioccolato fondente), di caffeina, di omega 3 (presenti in alcuni tipi di pesce). Anche il digiuno intermittente – allungare i tempi tra i pasti.
- Una dieta in cui si consumano tanti grassi saturi è invece dannosa al processo di neurogenesi. Lo stesso vale per il consumo di alcool, eccezione facendo il vino rosso, per via del resveratrolo, che aiuta alla sopravvivenza di questi nuovi neuroni. Rispetto alla consistenza dei cibi, sembra che una dieta liquida sia meno indicata rispetto all’assunzione di cibo che necessita masticazione
I fattori implicati nella neurogenesi influiscono allo stesso modo anche sulla memoria e sull’umore. I fattori positivi per la neurogenesi fanno diminuire la depressione, a meno che il processo non venga fermato attraverso altre modalità, come per esempio la chemioterapia.