Non sono una grande conoscitrice della mitologia greca, ma a volte mi capitano sotto mano cose interessanti di quel mondo e mi piace condividerle. Così, in questo caso, vi propongo un piccolo frammento di un libro che sto leggendo – Imparare ad amare di Polly Young Eisendrath, sperando sia anche di vostro gradimento:
“Nella mitologia greca, Eros è figlio di Afrodite e Ares, che simboleggiano rispettivamente la polarità femminile e quella maschile fra gli dèi. Il figlio Eros rappresenta quindi l’attrazione umana per un altro specifico che può sopraffare l’io e ogni progetto razionale. Nella cultura popolare, Eros appare solitamente con le fattezze immature di Cupido, un bimbo che scocca le sue frecce a caso colpendo al cuore i mortali e facendoli innamorare, spesso contro le loro intenzioni e volontà. Cupido simboleggia il nostro impulso a innamorarci di un estraneo (che ci sembra di riconoscere) e a farci portare da quel desiderio. È un impulso destabilizzante. Cupido ci getta in un campo interattivo dinamico che, tipicamente, non ha nulla di ragionevole o sensato; è qui che entra in gioco la proiezione idealizzante. In generale, le religioni hanno condannato questo tipo di amore,giudicandolo immaturo e distruttivo. Ma il più maturo Eros (come nel mito di Eros e Psiche) è diverso da Cupido: è rappresentato come un dio di bell’aspetto che ci conduce nei più intimi recessi delle nostre motivazioni e dei nostri significati inconsci. L’Eros maturo rivela che i nostri desideri mirano a qualcosa di più complesso della riproduzione o della stabilità del lignaggio familiare: a risvegliarci dall’incoscienza.
C’è un altro aspetto di Eros che è poco noto: ha un fratello, Anteros. Di Anteros si parla di rado. Anche lui è figlio di Afrodite e Ares. Dal momento che Eros, inizialmente, non maturava come avrebbe dovuto (non ‘decollava’, per dir così) i genitori gli diedero un fratello come compagno di giochi. Anteros è il dio dell’amore ricambiato o reciproco e il vendicatore dell’amore non corrisposto; è il protettore dell’amore su una strada a doppio senso, e l’antagonista di quello a senso unico. È il difensore dell’amore mutuo o filiale che trascende il desiderio egoistico e si esprime in uno slancio di cameratismo e generosità.
Immaginato da Platone come il simbolo del fondamentale spirito di amicizia e solidarietà che sottende all’amore reciproco, Anteros è l’altra faccia dell’impulso erotico; ci attira verso lo scambio equilibrato della dipendenza matura. Anteros è il dio dell’agape. In un certo senso, si potrebbe dire che Eros è il simbolo del desiderio egoistico, e Anteros è il simbolo del desiderio altruista di un amore che ci risveglia all’individuazione e alla dipendenza matura. Rappresentano, in effetti, le due facce dell’unica moneta del vero amore.”