Seguo ogni tanto, Esther Perel, terapeuta di coppia di New York, nonché autrice di alcuni libri, e ogni volta mi sento stimolata da quello che pensa e dice, perché riconosco alcune teorie studiate (come per esempio la teoria dell’attaccamento) presentate in modo accessibile e sintetico, anche a partire dalle proprie osservazioni cliniche. Ecco perché pensavo di scrivere un articolo a mia volta per portare avanti i suoi messaggi a coloro che non la conoscono.
Oggi mi sono imbattuta in una presentazione al famoso TED, dove parla di come mantenere il desiderio sessuale in coppie a lungo termine, un argomento a cui Esther è da tempo interessata e in diversi contesti culturali.
Una prima distinzione che lo fa tra attrazione e amore. Sappiamo tutti dall’esperienza o da quello che abbiamo visto in altre coppie che, dopo un po’ di tempo, anche se la relazione tra partner migliora e la sensazione di amore cresce, l’attrazione diminuisce: “la/o vedo come sorella/fratello”. La maggior parte delle persone accetta la situazione come se fossero naturali, scegliendo o di abbandonare l’investimento nell’attrazione, o soddisfarla tradendo, o di abbandonare l’amore per seguire il desiderio. La sfida che Esther propone è: come mantenere insieme attrazione e amore nella stessa relazione?
La risposta parte da una prima comprensione: che l’amore risponde ad una nostra esigenza fondamentale: la necessità di sicurezza, prevedibilità, protezione, fiducia, stabilità, in una parola vicinanza o connessione. L’attrazione invece risponde alla necessità di avventura, novità, mistero, pericolo, rischio e sorpresa, in una parola distanza o separazione. Entrambi questi bisogni, di connessione e di separazione sono innate e legittime e vengono poi coltivati nel tempo nelle esperienze relazionali che abbiamo anche da piccoli: ho assaggiato la connessione con i miei genitori o i partner, ma anche la loro separazione, quando abbiamo cominciato ad esplorare il mondo (l’inizio del desiderio)? Avevo il permesso di entrare nell’immaginazione, nel gioco, in relazione, con la sicurezza che c’era qualcuno quando tornavo? In questo caso, ho sentito sia la connessione che la separazione allo stesso tempo. O, ad esempio, ho smesso di esplorare per paura di perdere il rapporto o perché mi è stato detto che non esiste nulla di bello nel mondo, o che il mondo è veramente pericoloso? In questo modo ho imparato che essere in un rapporto significa rinunciare ai propri desideri, ciò che porta all’insoddisfazione, alla convinzione che coltivare il piacere porta a qualcosa di brutto.
Esther ha fatto un sondaggio e sembra che i partner si sentano attratti l’uno dell’altro in diversi casi (uomini e donne):
- quando il partner è lontano e si entra in contatto con la capacità di immaginarlo o di sentire la mancanza; si tratta di una lontananza non troppo lunga, ma tanto da dare l’opportunità e lo spazio per vedere di nuovo quello che sembrava già familiare in modo nuovo e misterioso
- quando il partner è nel suo elemento, facendo qualcosa con passione, qualcosa che ama, è autonomo e irradia
- quando non c’è alcun obbligo, bensì si sperimenta la libertà, senza il “bisogno” dell’altro – la cura degli altri ha ha che fare con l’amore e meno con l’attrazione
- quando c’è qualcosa di nuovo, non di nuove posizioni o di nuove tecniche, ma di vedere nuove parti dell’altra persona
Il comune denominatore in tutte queste situazioni è l’immaginazione, la capacità di immaginare qualcosa di nuovo per te e la capacità del partner di vedere qualcosa di nuovo in te.
Nella sua esperienza, Esther ha individuato quello le coppie erotiche hanno compreso:
- intimità sessuale: c’è uno spazio erotico per ognuno
- il preludio non significa coccolare l’altro ma creare uno spazio di desiderio anche molto prima dell’atto in sé
- la responsabilità e il desiderio sono incompatibili
- la passione viene e va, ma loro sanno riportarlo indietro, perché capiscono che non deve esserci qualcosa necessariamente spontaneo per avere valore (credenza comune che impedisce la crescita).
Allego il link alla conferenza TED se volete ascoltare Esther direttamente :-).
Se vuoi invece approfondire gli argomenti dalla prospettiva della stessa autrice, ti consiglio due dei suoi libri tradotti in italiano:
This is a grreat post thanks
"Mi piace"Piace a 1 persona